2022
Emergenza Ucraina – Informazioni e indicazioni operative per le comunità parrocchiali di Roma
Dopo le concitate fasi seguite all’inizio della guerra, dal 28 febbraio sono iniziati i diversi tavoli di coordinamento sia a livello istituzionale che in quello ecclesiale.
In una situazione così complessa, soggetta a possibili continui cambiamenti ed esposta a drammatiche conseguenze ad ogni livello, è importante che ogni comportamento delle comunità parrocchiali sia improntato alla corresponsabilità, al dialogo e alla collaborazione all’interno e all’esterno della comunità ecclesiale. Per questo inviamo alcune indicazioni per questa prima fase di emergenza.
La colletta di solidarietà di tutta la Chiesa italiana
Su richiesta della Conferenza episcopale italiana, che ha stanziato per il momento 100.000 euro per sostenere i primi interventi di emergenza, è stata avviata una raccolta fondi a cui sono chiamate ad aderire tutte le Chiese locali attraverso le Caritas diocesane.
Per quanto riguarda Roma, è possibile contribuire con donazioni al conto corrente postale 001021945793 intestato a Fondazione “Caritas Roma” – ONLUS, causale “Sostegno Ucraina”; bonifico bancario Banco Posta IBAN: IT 50 F 07601 03200 001021945793.
Prepariamoci all’accoglienza delle persone in fuga
Allo stato attuale esistono due possibili modalità di accoglienza: quella che ci deriva dalla solidarietà tra Paesi dell’Unione Europea e che verrà gestita da Governo e Prefetture attraverso la rete SAI, e quella informale di persone che giungono da sole o con catene familiari.
Nel primo caso, la Caritas diocesana è già in contatto con la Prefettura di Roma e con il Comune per cercare di proporre un sistema di accoglienza diffusa, nell’ambito del percorso CAS (centri di accoglienza straordinaria) da proporre nelle parrocchie, negli istituti religiosi, nelle famiglie e in altri contesti con il coinvolgimento delle comunità locali. Un sistema simile a quello utilizzato dallo scorso mese di settembre per i cittadini afghani.
L’accoglienza in collaborazione con la Prefettura presenta sicuramente dei vantaggi dal punto di vista amministrativo e della regolarizzazione del soggiorno per le persone accolte, gli aspetti sanitari (quarantena e vaccinazione), la durata dell’accoglienza (puntiamo a siglare protocolli ed eventualmente, convenzioni).
Nel caso di accoglienza fatta in forma «privata» si raccomanda di coordinarsi ugualmente con la Prefettura, con la Asl e il Commissariato di Polizia.
Attivare una mappatura delle risorse in ogni prefettura
- Fare una ricognizione di strutture e spazi disponibili per l’accoglienza;
- Individuare famiglie disposte ad ospitare;
- Creare un elenco di persone in grado di operare come volontari, mediatori linguistici e insegnanti di italiano nelle strutture di accoglienza (che possibilmente conoscano le lingue ucraina, russa o polacca).
Intensificare l’attività di animazione e di sensibilizzazione delle comunità parrocchiali, promuovendo incontri di preghiera, momenti di approfondimento.
Sconsigliamo per il momento le raccolte di alimenti, farmaci e vestiario
Anche se in molte parrocchie si stanno realizzando raccolte di simili prodotti, oltre a ricordare che, soprattutto gli alimenti e i vestiti, possono essere acquistati a costi minori sul posto o in paesi limitrofi, si segnala che in contesti di guerra – soprattutto con combattimenti ancora in corso – risultano difficoltose e molto costose le operazioni di logistica, trasporto, stoccaggio e distribuzione dei beni.
Nel caso di medicinali, consigliamo di avviare raccolte solo su richieste specifiche e concordandole con la Caritas diocesana e nazionale.
Per segnalazioni e informazioni: Caritas diocesana
Tel. 06.88815130
Email: comunitaeterritorio@caritasroma.it
+ Benoni Ambarus
Vescovo ausiliare
Delegato per la carità
Nella nostra Parrocchia San Romano Martire
- Abbiamo sospeso per il momento la raccolta di abiti e di altri beni materiali da inviare in Ucraina. Riceviamo invece le donazioni in denaro che stiamo inoltrando periodicamente alla Caritas di Roma.
- Chiunque senta nel cuore la disponibilità ad accogliere i fratelli e sorelle ucraini che fuggono dalla guerra, è invitato a comunicarcelo per aiutarci a coordinare l’accoglienza. Lasceremo un apposito foglio nella segreteria parrocchiale, dove indicare anche la disponibilità (in particolare per chi conosce la lingua ucraina, russa o polacca), a fare da mediatore linguistico.