Pasqua 2021 a San Romano
Domenica scorsa, con la deposizione delle vesti bianche delle nostre neofite (clicca qui per le foto) e la celebrazione di due battesimi di bambini, abbiamo chiuso significativamente due settimane davvero uniche per la nostra comunità: la Settimana Santa e l’Ottava di Pasqua, quest’ultima chiamata fin dall’antichità “settimana in albis” proprio in riferimento alle vesti che portavano i neobattezzati.
Iniziando con la Domenica delle Palme (clicca qui per le foto), che è stata un prodigio di partecipazione e di collaborazione tra gruppi e associazioni di San Romano (qui i ringraziamenti del Parroco), il Signore ci ha concesso di vivere giorni e celebrazioni pieni di grazia. Numerose persone – come da tempo non si vedeva – si sono accostate al Sacramento della Riconciliazione, grazie alla Liturgia Penitenziale del Martedì Santo e grazie alla meravigliosa disponibilità di padre Terence Lino (che molti ricordano con affetto), che ha confessato durante tutte le celebrazioni del Triduo.
Il Giovedì Santo – seppure in mancanza del tradizionale segno della lavanda dei piedi – abbiamo vissuto una stupenda Messa in Coena Domini. L‘abbiamo potuta vivere e gustare in molti, anche grazie all’allestimento del teatro parrocchiale come spazio per seguire la celebrazione in diretta (clicca qui per le foto). Il bellissimo altare della reposizione (clicca qui per le foto) preparato dalle nostre suore insieme ad alcuni volontari, ha reso davvero “invitante” l’adorazione eucaristica per molti fedeli: essa si è protratta praticamente fino al coprifuoco.
Venerdì Santo abbiamo vissuto una liturgia assai toccante, accompagnata da bellissimi canti meditativi eseguiti a cappella dal nostro coro. La chiesa – pur nel distanziamento – era piena fino al sagrato. Non meno coinvolgente, sebbene ci sia mancata la processione per le strade del quartiere, è stata la nostra Via crucis in chiesa (clicca qui per le foto). Molto partecipate sono state anche le Lodi Mattutine del Giovedì, Venerdì e Sabato Santo, che ci hanno aiutato a meditare comunitariamente i grandi misteri della nostra fede.
La Vigilia Pasquale nella Notte Santa è stata probabilmente una delle più belle celebrazioni degli ultimi tempi (clicca qui per le foto), arricchita dal battesimo da adulte delle nostre care Celma Trindade (originaria dell’Angola), Beatriz Paola (originaria del Perù) e Aurora (originaria dell’Albania), che ha emozionato e rallegrato tutti. Ogni singolo momento è stato toccante: la benedizione del fuoco nuovo, la processione col cero pasquale e l’accensione di tutte le candele, il canto glorioso dell’Exultet, la Liturgia della Parola, i canti – il Gloria al suon delle campane in festa – e senza dubbio l’intera Liturgia Battesimale, dalla Litania dei Santi alla Professione di Fede – che le catecumene facevano per la prima volta -, dal Battesimo alla Cresima, dalla vestizione alla consegna della luce, fino alla loro presentazione alla comunità davanti all’altare, che ha fatto scattare uno spontaneo applauso di esultanza. Nel momento culminante della Liturgia Eucaristica hanno recitato per la prima volta da cristiane il Padre nostro e ricevuto infine la Prima Comunione.
Veramente non so come ringraziare il Signore e tutti coloro che hanno collaborato perché la comunità vivesse così bene questi giorni santi. Ce n’era davvero bisogno! Ai ringraziamenti della Domenica delle Palme aggiungo un sentito grazie ai nostri fotografi (che ci hanno regalato immagini preziose di tutti questi momenti) e un grazie davvero immenso all’artista (parrocchiana nostra) che ha dipinto il cero pasquale.
L’immagine sotto la croce del cero riproduce con finezza un mosaico di Padre Marco Ivan Rupnik, a sua volta ispirato all’iconografia del Sabato Santo: in essa viene rappresentato Cristo che, scendendo agli inferi, libera gli antichi padri por portarli con sé in paradiso. Qui gli inferi sono raffigurati come un grande mostro le cui fauci sono aperte dal legno della croce: è per mezzo della croce infatti che Cristo può ora salvare Adamo ed Eva (primizia di tutta l’umanità), prendendoli per mano e strappandoli così dal morso della morte. Difficilmente si poteva trovare un motivo più adatto per quest’anno: perché oggi più che mai abbiamo bisogno di contemplare e invocare Colui che è in grado di salvarci dalla morte – da ogni morte – donandoci una consolazione vera, una speranza certa, la vita immortale.
Buon tempo pasquale a tutti!
Don Julio.